L’India, paese dalle mille contraddizioni, così incredibilmente diverso dalla realtà alla quale siamo abituati. Per questo motivo è utile ed opportuno approfondire alcuni aspetti del viaggio che non vanno sottovalutati.

Quando andare in India: il periodo migliore.

Per capire qual è il periodo migliore per visitare l’India, bisogna conoscere il clima così eterogeneo di questo vastissimo paese (prevalentemente tropicale-monsonico ovvero caratterizzato da estati torride ed inverni miti ed asciutti). Le stagioni che si alternano sono essenzialmente tre:

  • quella piovosa tra giugno e novembre caratterizzata dal monsone di sud-ovest che arriva dall’Oceano Indiano;
  • quella secca dall’inizio di dicembre all’inizio di marzo caratterizzata dal monsone di nord-est, a volte improvvisamente sconvolta da violenti temporali sulle pianure settentrionali ed abbondanti nevicate sull’Himalaya;
  • quella calda dalla metà di marzo fino al manifestarsi del monsone estivo.

La temperatura media annua si aggira intorno ai 26° C, ma – data la vastità del paese – è possibile trovare temperature estreme sia in senso negativo (-50° C sulle vette più alte, essenzialmente a causa del vento), sia in senso positivo (+50° C nel mese di maggio).

Il clima è tipicamente alpino fino a 4.500 metri di altezza, con temperature diurne che oscillano tra 10 e 20° C in estate e notti sempre fredde (solo nei mesi di luglio ed agosto la temperatura notturna sale sopra gli 0° C). Sull’Himalaya il clima è monsonico nella parte centrale ed orientale (ovvero caratterizzato da abbondanti piogge estive e da inverni secchi con forti venti che portano in genere bel tempo), freddo e secco nella parte occidentale a causa dell’influenza di venti predominanti da ovest.

Le piogge monsoniche durano circa 6 mesi e possono provocare disastrose inondazioni nelle zone più aride in seguito alla loro violenza ed abbondanza: generano venti fortissimi (che spirano anche a 250 km orari) e creano onde gigantesche (oltre i 20 mt) o cicloni distruttivi che si abbattono sulle coste del Golfo del Bengala e sul delta del Gange. Le precipitazioni sono più abbondanti in Kashmir nel periodo gennaio-maggio (per poi riprendere in agosto) e più significative in Himachal Pradesh in luglio-agosto con l’arrivo del monsone. Esse colpiscono maggiormente i Ghati occidentali ed il Golfo del Bengala: la loro azione è invece quasi nulla nella regione dell’Indo che presenta, infatti, un clima semi-desertico.

In conclusione, per essere sicuri di azzeccare il periodo migliore per andare in India bisogna per prima cosa decidere quali zone si intendono visitare: ma se siete intenzionati ad affrontare un tour completo, certamente vi consigliamo di andare tra ottobre e marzo.

Situazione politica attuale.

L’India è una repubblica federale democratica generalmente considerata una meta di viaggio sicura. In ogni caso, prima di mettersi in viaggio, è bene visitare il sito del Ministero degli Esteri www.viaggiaresicuri.it al fine di avere sempre informazioni aggiornate.

Visti, permessi ed aspetti legali.

Permessi di trekking.

Per l’accesso ai parchi, i permessi di trekking sono, di norma, a carico di Guide Star Mountain. Per l’ascensione alle cime, invece, non è sempre così: pertanto, vi consigliamo di valutare attentamente le informazioni riportate sul programma di ciascun viaggio.

Visto Turistico.

Il visto turistico deve essere richiesto in Italia prima della partenza muniti della seguente documentazione:

  • passaporto regolarmente firmato in corso di validità (6 mesi dalla data di partenza)
  • 2 foto tessera;
  • modulistica prevista adeguatamente compilata in inglese e firmata (la firma deve essere uguale a quella del passaporto);
  • dichiarazione resa in inglese di manleva di responsabilità all’ambasciata;
  • dichiarazione resa in inglese ove viene specificato se trattasi del primo passaporto oppure, in caso non sia il primo, cosa ne è stato del precedente passaporto (generalmente è sufficiente una dichiarazione dove si precisa che il vecchio passaporto è stato riconsegnato alla questura del proprio paese).

Occorrono 7 giorni circa per ottenere il visto, con una spesa pari a circa € 50 più le spese di istruzione della pratica. Su richiesta, e previo pagamento di un diritto di agenzia, possiamo seguire noi tutto l’iter per l’ottenimento.

Formalità valutarie e doganali.

Somme superiori all’equivalente di 5.000 US$ in contanti e 10.000 US$ in travellers cheques sono da dichiarare alle autorità doganali all’arrivo in aeroporto. Per l’esportazione di oggetti di grande valore o in grandi quantità è necessario acquisire un’autorizzazione della dogana prima dell’uscita dal paese. Non è consentito esportare oggetti antichi di più di 100 anni e prodotti derivanti da animali protetti (ad es.: avorio, pelle di serpente o di altri animali selvatici) inclusi i prodotti tessili (come lo shahtoosh).

Normativa locale relativa all’uso e/o allo spaccio di droga.

La legislazione indiana è particolarmente dura nei confronti dei reati collegati agli stupefacenti: prevede condanne severe (fino a 10 anni di carcere) per il possesso anche di modeste quantità di stupefacenti, senza distinzione tra droghe leggere e pesanti (distingue solo tra quantità per uso individuale e quantità per uso commerciale). In caso di recidività si può addirittura arrivare alla pena capitale.

Casi di connazionali arrestati per reati di questo tipo sono in aumento, specie nello Stato himalayano dell’Himachal Pradesh. Le autorità di polizia locali, un tempo più tolleranti, hanno inasprito la loro condotta. In casi del genere, a parte le condizioni di detenzione particolarmente difficili, vanno considerati anche i lunghi tempi della giustizia indiana.

Normativa locale relativa agli abusi sessuali ed alle violenze contro i minori.

Con particolare severità sono giudicati i reati contro la morale, soprattutto in caso di abusi a danno di minori. Le pene possono arrivare fino al carcere a vita. Va ricordato che coloro che commettono all’estero reati contro i minori (abusi sessuali, sfruttamento, prostituzione) vengono perseguiti al loro rientro anche in Italia sulla base delle leggi in vigore nel nostro paese.

Denaro.

Moneta locale.

La moneta locale è la rupia indiana (1 € = ca. 80,36 rupie indiane al 03/12/2018).

Cambio valuta.

Cambiare nelle banche di Delhi può rivelarsi un’impresa epica: vale la pena solo per consistenti quantità di denaro. Si può cambiare negli alberghi, ma è più conveniente negli uffici di cambio di strada. C’è altresì la possibilità di cambiare in aeroporto.

Budget per il viaggio.

Si consiglia di partire per i trekking con una scorta di moneta locale. Per un trek di 15/20 giorni è opportuno “avere in tasca” almeno 200/250 € in rupie per far fronte alle spese relative ai servizi non compresi nei pacchetti come bibite extra, mance, telefonate (senza esagerare), pensierini, etc…

Carte di Credito e Traveller Cheques.

Carte di Credito e Traveller Cheques sono accettati.

Lingua.

L’India vanta il più alto numero di lingue ufficiali al mondo (ben 23), tra cui l’hindi e l’inglese, considerato lingua federale.

Chiamate telefoniche.

Per le chiamate dall’India verso l’Italia il prefisso è +39. Per le chiamate dall’Italia verso l’India il prefisso è +91.

A Delhi e nei maggiori centri urbani è possibile telefonare dagli alberghi, ma attenzione alle tariffe! Anche i centri telefonici privati che portano l’insegna STD/ISD sono abbastanza diffusi, così come gli internet point.

Fuso orario.

Nuova Delhi è 4 ore e 30 minuti avanti rispetto a Roma. Attenzione: l’ora legale in India non esiste.

Elettricità.

La corrente elettrica è erogata con una tensione di 230 volt ed una frequenza di 50 Hertz. È bene ricordare che – nelle regioni himalayane – black out, interruzioni, razionamenti e sbalzi di tensione sono all’ordine del giorno: è consigliato quindi avere una buona scorta di batterie e non dipendere, ove possibile, da apparecchiature elettriche.

Aspetti sanitari e consigli medici.

Tra i vari problemi che affliggono la popolazione indiana, ce ne sono due particolarmente significativi: la scarsa disponibilità di acqua potabile e le condizioni igieniche scadenti. Entrambe le problematiche sono riconducibili a cause comuni: il forte inquinamento idrico, il ridotto accesso all’acqua ed alla rete fognaria e la scarsità di medici ed ospedali.

Per contro, gli ospedali americani presenti nelle grandi città sono ottimi: ma l’accesso a questi ultimi è riservato a pochi. Nelle farmacie dei centri urbani è altresì possibile trovare personale preparato che può essere d’aiuto in caso di necessità. Consigliamo comunque di portare con voi ogni genere di medicina che possa essere utile (antidolorifici, antinfiammatori, disinfettanti intestinali, etc…).

Prima del viaggio, è opportuno consultare l’ASL di competenza in merito alla necessità di effettuare vaccinazioni o profilassi del caso. In genere, previo parere medico, prima di partire per l’India sono consigliate le vaccinazioni contro la difterite, l’epatite A e B, il tifo, la tubercolosi, la polio ed il richiamo antitetanico.

Mance.

Baksheesh, la mancia, è una tradizione in India: camerieri, fattorini e guide si aspettano una vostra elargizione. È consuetudine, al termine del trekking, lasciare una mancia (meritata!) al personale pari a circa il 10-15% del rispettivo salario. Per questo motivo, occorre calcolare circa 25/30 US$ a partecipante da destinare a questo scopo.

Cosa senz’altro gradita alla gente del luogo è anche ricevere un regalo vero e proprio: portate con voi una scorta di occhiali da sole, pile, guanti, berretti, capi tecnici per la montagna, etc… Oltre ad essere preziosi per il vostro viaggio in caso di emergenza, saranno un omaggio immensamente gradito. Evitate però regali e mance individuali ai singoli portatori prima del termine del viaggio.

Come muoversi nelle città.

La metropolitana di New Delhi (New Delhi Metro) serve l’area urbana. Per qualsiasi giro in città, gli autobus locali della Delhi Transport Corporation costituiscono il mezzo di trasporto più a buon mercato e confortevole. Esistono anche autobus privati che servono le cosiddette Linea Blu (Blue) e Bianca (White).

Un altro popolare mezzo di trasporto è il rickshaw (o autorickshaw) che ospita 3 persone. I rickshaw sono presenti in quasi tutte le fermate degli autobus, nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti.

Nelle città sono disponibili anche taxi privati. Se ne prendete uno, mettetevi d’accordo con il conducente su cosa volete vedere e quanto volete pagare prima della partenza poiché, il più delle volte, il tassametro “non funziona”.

Bagaglio per il viaggio in aereo.

Generalmente, per il bagaglio da caricare sull’aereo, valgono le seguenti prescrizioni (a prescindere dalla destinazione), ma possono verificarsi variazioni a seconda della compagnia aerea. Qualora ci siano indicazioni particolari da seguire, sarà nostra cura specificarle in ogni programma di viaggio (che vi preghiamo di leggere sempre con attenzione).

In linea di massima, la valigia da stiva non deve superare i 20 kg di peso ed il bagaglio a mano (se possibile, usate lo zaino) non deve superare i 5 kg di peso. Il peso in eccedenza dei bagagli si paga (profumatamente) in aeroporto .

Ricordate di mettere su ogni bagaglio il vostro nome, l’indirizzo ed il numero di telefono e pesare con cura i bagagli prima di partire.