Trekking in Kenya.

Il Kenya offre molte opportunità per fare trekking, ma l’itinerario più famoso e battuto è senz’altro quello del Monte Kenya. Se avete deciso di vivere quest’esperienza fantastica, assicuratevi di partire alla volta del Kenya muniti di tutta l’attrezzatura necessaria: in proposito, vi invitiamo a leggere attentamente le informazioni ed i consigli che diamo sulla “Vita da trekking”.

Trekking sul Monte Kenya.

Per gli appassionati di trekking ed ascensioni alpine, imperdibile è l’arrampicata tecnica del Monte Kenya. È la più alta montagna del Kenya e la seconda più alta dell’Africa (dopo il Kilimangiaro). Si trova nel Kenya centrale, poco a sud dell’equatore, a nord-est di Nyeri ed a circa 160 km nord-est di Nairobi

Il primo europeo ad avvistare il monte fu il missionario Johann Ludwig Krapf, nel 1849. La prima scalata di cui si abbia notizia fu portata a termine da Halford John Mackinder, C. Ollier e J. Brocherel nel settembre del lontano 1899.

Accessibile ad ogni escursionista la punta Leana, ma la cima vera e propria con le sue ripidissime pareti di roccia e ghiaccio ed i suoi ghiaioni è riservata ai soli esperti.

Altre mete ideali per il trekking.

Perfetta per l’arrampicata su roccia è la Torre di Fischer, una grossa colonna di roccia vulcanica che si trova nel parco nazionale di Hell’s Gate.

Il trekking sul Monte Elgon offre diverse possibilità: si possono scalare le cime scoscese che circondano il suo cratere (altezza massima 4321 metri) oppure affrontare escursioni meno impegnative nelle sue foreste, alle sue sorgenti geotermiche ed alle sue grotte.

I monti Loroghi – selvaggi ed isolati, ma di comodo accesso – offrono viste spettacolari sulla Rift Valley ed alternano passi di montagna in quota a valli profonde immerse nelle foreste: qui è possibile incontrare anche gli uomini dell’antico popolo di Samburu.

Altre cime ideali per il trekking sono il cratere Menegai dal bordo del quale si gode un panorama mozzafiato ed il monte Longonot con vista sul lago Naivasha e sui monti Aberdare.

I safari nei parchi.

I safari nei parchi del Kenya sono una delle principali attrattive per il turismo in questo paese.

Il Mount Kenya National Park (Parco Nazionale del Monte Kenya) è un’area naturale protetta che comprende il Monte Kenya (la seconda cima più alta dell’Africa dopo il Kilimangiaro) e si estende, per la maggior parte, oltre i 3000 metri di altezza. Le specie faunistiche più diffuse sono scimmie, elefanti e bufali.

Il Parco Nazionale di Nairobi, prossimo alla città, include due tipi principali di habitat: la foresta fluviale e la pianura di Athi-Kapiti caratterizzata da savana ed acacie. Nella parte settentrionale, invece, predomina la foresta tropicale secca. Ospita una ricca moltitudine di specie animali tra cui giraffe, gazzelle, gnu, zebre, leoni, leopardi, rinoceronti e bufali (non ci sono gli elefanti).

L’Amboseli National Park si trova nella terra dei Masai: durante il safari, una delle esperienze più significative consiste proprio nell’incontro con gli uomini e le tradizioni di questa tribù. Ma il parco è anche il santuario dei grandi elefanti africani, che qui vivono in un ambiente lavico di eccezionale bellezza.

Da luglio a dicembre, nel Masai Mara National Reserve è possibile ammirare le grandi migrazioni in arrivo da sud: la varietà faunistica è impressionante e comprende tutti gli animali che ci si aspetta di incontrare in un safari africano. Il parco offre ai visitatori lo spettacolo straordinario dei suoi spazi infiniti e dei suoi cieli infuocati all’ora del tramonto.

Il Parco Nazionale di Tsavo è celebre per la sua eccezionale biodiversità. Tagliato in due dalla highway che congiunge Nairobi a Mombasa, è popolato da giraffe, elefanti, zebre e grandi predatori.

Il Samburu Game Reserve alterna aride distese a fiumi che scorrono placidi costeggiati da palme: offre ai visitatori un susseguirsi di paesaggi diversi che vanno da zone piatte e rocciose con fiumi in secca ad aree verdi attorniate da colline.

Le spiagge.

Il Kenya offre anche mete adatte ad un turismo meno attivo e più balneare.

È il caso di Diani Beach, sulla costa meridionale del paese, una spiaggia di sabbia finissima e bianchissima bagnata dalle acque cristalline dell’Oceano Indiano e contornata da una fitta vegetazione dove predominano le palme da cocco. Qui, lo spettacolo dei tramonti sul mare è qualcosa di commovente.

Altra località di mare è Watamu Beach, simile a Diani Beach per la sabbia bianca e le palme, ma rinomata per la barriera corallina che attira appassionati di snorkeling ed immersioni da tutto il mondo.

I grandi laghi.

Numerose sono le specie ornitologiche che popolano il lago Nakuru appena fuori Nairobi: fenicotteri dall’intenso colore rosa, pellicani e marabù sconvolgono con il loro vociare la quiete di questo paradisiaco specchio d’acqua.

Sempre vicino a Nairobi, da non perdere è il paesaggio che circonda il lago Naivasha, davvero unico con i suoi geyser, le sue sorgenti termali, i fumi che escono dalla terra ed i canyon. Navigando sul lago, è possibile raggiungere un piccolo isolotto dove non è raro scorgere gli ippopotami.

Le foreste.

Esperienze incredibili da vivere in Kenya sono anche gli wild trekking nelle lussureggianti foreste degli Aberdare e di Kakamega, dove – tra bellissime cascate, brughiere e pianori aperti, cime anche importanti (fino a 4000 mt) ed, appunto, foreste – è possibile incontrare diverse specie animali ed uccelli di ogni tipo.

Famosa è anche la Karura Forest percorsa da numerosi corsi d’acqua, torrenti, ruscelli, paludi e cascate che, durante la stagione delle piogge, si colorano di arancione. Infine Mida Creek, una spettacolare foresta di mangrovie che si sviluppa su di una palude visitabile con escursioni in canoa.

La cucina kenyota.

La cucina del Kenya è molto varia e ricca di piatti tipici molto saporiti. Le carni più cucinate sono il pollo (kuku) e la mucca, che vengono bolliti, fatti in umido o cotti alla griglia: ma i kenioti non disdegnano il pesce che nei ristoranti viene proposto più che altro fritto o grigliato. Non mancano le verdure (le più diffuse sono simili al nostro cavolo ed alla nostra cicoria) ed i fagioli: ma il cibo più squisito che offrono queste terre è senza ombra di dubbio la frutta, dolce e succosa (banane, mango, papaya, cocco, etc…).

Specialità culinarie tipiche della cucina keniota sono i sambusa, fagottini di forma triangolare ripieni di carne macinata speziata e vari tipi di verdura che vengono serviti fritti. La maggior parte dei piatti, dal sapore deciso e piccante, è accompagnata dal Wali Wa Nazi, il riso al cocco. L’Ugali, un pasticcio di mais paragonabile alla nostra polenta, è un piatto povero diffuso in Kenya come in ogni parte dell’Africa: come il Wali Wa Nazi accompagna le pietanze dal sapore più speziato. Molto caratteristico e particolare per le nostre papille occidentali è il Matoke che abbina il dolce sapore delle banane a quello aspro e pungente della cipolla. Infine i Mandazi, panini non molto dolci che vengono farciti e fritti per essere serviti a colazione con tè o caffè.

Il Kenya produce anche una vasta gamma di birre di stili diversi, tra cui birre tradizionali e lager, in stile occidentale e Pilsner.